La speranza che la sosta novembrina potesse far bene alla Juventus targata Sarri si è sciolta attorno al sedicesimo minuto del primo tempo del primo anticipo della tredicesima giornata.

Dopo un avvio di gara adeguato i bianconeri hanno iniziato a subire il ritmo forsennato dei padroni di casa dell'Atalanta. I padroni di casa alzano vertiginosamente il ritmo della partita ed al 17' avrebbero già l'opportunità di sbloccare il match grazie ad un calcio di rigore assegnato per l'ormai solito fallo di mano, l'unica novità è che a commetterlo non è de Ligt bensì Khedira. Per gli orobici si presenta dal dischetto il giovane Barrow che calcia violentemente spiazzando anche Szczesny, ma la sfera termina la sua corsa sulla traversa, per fortuna della Juventus. Nei minuti successivi all'assegnazione del penalty le squadre si innervosiscono, anche per un terreno di gioco molto scivoloso e su cui nascono diverse situazioni pericolose per l'incolumità dei giocatori stessi. L'Atalanta continua a premere sull'acceleratore e alla Vecchia Signora non resta che affidarsi all'ottima serata di Szczesny e di un de Ligt, in forma straripante. La prima frazione si chiude dunque a reti bianche.

Il secondo tempo si riapre così come si era chiuso il primo ovvero con l'Atalanta padrona del campo ed una Juventus molto imprecisa in fase di costruzioni, con errori nei passaggi che agevolano e giustificano il pressing altissimo portato dagli uomini di Gasperini. Pochi secondi prima dello scoccare del ventesimo minuto della ripresa i nerazzurri trovano, giustamente, il vantaggio. Barrow riesce a ritagliarsi un spazio sul lato corto dell'area di rigore juventina ed a crossare lungo sul secondo palo dove trova l'accorrente Gosens che insacca senza problemi con una delle più classiche azioni atalantine. Come successo diverse volte nel passato più o meno recente la sberla subita serve a svegliare la Vecchia Signora. Privo di Cristiano Ronaldo, rimasto a Torino per curare il problema al ginocchio, Sarri si affida a Douglas Costa per ribaltare le sorti del match, mandando il brasiliano in campo al posto di Bentancur e proponendo una Juventus a trazione decisamente anteriore. A questo punto entra in gioco la saggezza degli anziani, con la fortuna che aiuta l'audace (e un po' disperato) tecnico juventino. Proprio da un'azione piuttosto fortunosa nasce infatti il pareggio della Juventus. Dopo un'azione spinta da Cuadrado sulla corsia di destra nasce un batti e ribatti nei pressi della lunetta dell'area di rigore atalantina, la sfera finisce tra i piedi di Higuain che calcia in porta e la deviazione di un difensore nerazzurro rende la traiettoria imparabile per Gollini. Galvanizzati dal pareggio raggiunto i bianconeri spingono per completare la rimonta ed all'82 arriva anche la rete del 2-1; i protagonisti sono ancora una volta Dybala, Cuadrado e Higuain: il numero 10 serve l'accorrente colombiano che crossa rasoterra verso il centro dell'area di rigore dove Higuain è libero di calciare implacabilmente battendo il portiere avversario ancora una volta in pochissimi minuti. L'Atalanta non ci sta e prova a riportare subito il match in parità, scoprendosi e facendosi però cogliere dai contropiedi bianconeri ed è proprio sull'ennesima ripartenza juventina che arriva la rete del definitivo 3-1 siglato da Dybala con un beffardo tiro sul primo palo che non lascia ancora una volta scampo a Gollini.

La Juventus vince ancora una volta mantenendo la testa della classifica, ma sul piano del gioco la prestazione è ancora una volta poco soddisfacente. E' vero che l'Atalanta è una delle squadre più forti del nostro campionato e soprattutto quella che impone il ritmo più alto alle proprie partite, ma la superiorità tecnica dei bianconeri dovrebbe pesare anche in match come questi. Invece la squadra di Sarri è apparsa a lungo imprecisa ed incapace di saltare il forsennato pressing avversario, soprattutto nel primo tempo, salvandosi solo grazie ad una prestazione di livello assoluto di Szczesny e de Ligt. Il reparto che ha sofferto maggiormente è stato indubbiamente quello del centrocampo dove l'esperimento del doppio playmaker con Bentancur accanto a Pjanic non ha dato certamente i frutti sperati e con un Khedira quasi spiazzato dalla condizione atletica degli avversari. La sensazione è che per vedere un gioco esteticamente piacevole sia necessario intervenire proprio in quel reparto, inserendo giocatori che sappiano unire una maggiore rapidità nello stretto ad un'ottima tecnica di base.

In difesa invece la crescita di de Ligt è ormai evidente agli occhi di tutti. Dopo un periodo di assestamento con qualche polemica di troppo, il centrale olandese sta facendo vedere il motivo per cui è diventato capitano dell'Ajax in giovanissima età. Quella di ieri è stata una prestazione da centrale navigato, capace di mettere toppe ogni qual volta ce ne fosse bisogno e facendo soffrire tremendamente la sua fisicità al guizzante Barrow, asfissiandolo anche nella sua metà campo. In attacco invece ancora negativa la prestazione di Bernardeschi, incapace di dare continuità alle prestazioni viste in Nazionale, ma anche il suo sostituto Ramsey non ha particolarmente brillato. Bene invece Dybala: a dispetto del nervosismo mostrato, l'argentino si è caricato la squadra sulle spalle scendendo anche nella propria metà campo per cucire gioco e permettendosi qualche iniziativa personale da strappare applausi. Ottima infine la prestazione di Higuain, il numero 21 bianconero sta completando la sua trasformazione in regista offensivo, ma senza dimenticarsi come si fa a graffiare all'interno dei sedici metri avversari.

La testa ora deve fiondarsi subito al prossimo impegno di Champions League dove la qualità del gioco dovrà necessariamente cresce per conquistare matematicamente la testa del girone dinanzi ad un avversario di grandissimo livello come l'Atletico Madrid.