Mentre continua la rincorsa alle plusvalenze per sistemare il bilancio in virtù degli accordi con l’UEFA, l’Inter si sta muovendo anche in entrata, lavorando alacremente su profili che possano incrementare il valore della rosa. Rispetto al passato si percepisce una programmazione chiara e puntuale, aiutata certamente dal ritrovato appeal grazie al ritorno in Champions League. Sembrano ormai lontani gli abbagli di un paio di stagioni fa, quando la dirigenza interista imperversava tra nomi talentuosi e spese non giustificate dal terreno di gioco.

Il biglietto da visita firmato da De Vrij e Asamoah ha regalato al tifoso interista un inaspettato sorriso, stavolta disteso dopo le beffe degli ultimi anni. Con profondo orgoglio, si è tornato ad avere l’appeal giusto per attirare giocatori in scadenza di contratto, risparmiando il sul costo del cartellino, ma garantendo arrivi di buona qualità. I casi De Vrij e Asamoah sono gli esempi più lampanti, in particolare l’olandese, accostato spesso all’Inter durante la stagione, senza mai convincere del nero su bianco il tifoso interista.

La gestione dei casi Cancelo e Rafinha ha altresì dimostrato una grande intelligenza da parte degli operatori di mercato. Il terzino spagnolo ha convinto anche i più scettici, dimostrando di essere un uomo su cui puntare per il presente e per il futuro sulla corsia bassa di destra. Dall’altra parte una questione difficilmente sormontabile, vale a dire il proibitivo costo del cartellino. 40 milioni per un terzino sono tanti, per l’Inter tantissimi. Il ruolo del terzino non è mai la priorità in una squadra in fase di costruzione, con la precedenza che viene giustamente concessa a ruolo arteriosi come le vie centrali. Motivo per cui, senza troppi rimpianti gestionali, non si è forzata la mano e il portafoglio, con il rimpianto di vederlo alla Juventus, ma la consapevolezza che non poteva essere diversamente. 

Cancelo (Getty Images)

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Questione Rafinha. Il brasiliano è un ottimo giocatore e nell’Inter è stato protagonista della qualificazione in Champions. Una gestione passata avrebbe gettato il cuore oltre la razionalità e sarebbe andata dritta dal Barcellona per versare la somma precedentemente pattuita. A sorpresa, si è invece tornati sul nome di Nainggolan, stavolta con qualche arma in più: qualificazione Champions in mano e un prezzo d’acquisto più basso. Diversamente dal Barcellona con Rafinha, per il belga la Roma ha aperto anche alle contropartite tecniche, accettando di ricevere solamente una parte di pagamento in cash. Questo ha permesso all’Inter di realizzare una plusvalenza inaspettata su Santon e di “sacrificare” un giovane (Zaniolo?) per avvicinarsi ulteriormente al pareggio di bilancio.

I movimenti della società si stanno dimostrando perlomeno professionali, con obiettivi chiari e numerosi tavoli di trattativa aperti. Non sembra più essere l’Inter la squadra a dover rincorrere i giocatori, ma bensì i giocatori ad accettare l’Inter e far leva sui propri club. Può essere un caso, più o meno fittizio, quello di Suso che, offrendosi tramite l’agente ai nerazzurri, ha improvvisamente riaperto le situazioni in essere di Politano e Malcolm, raffreddate dopo un primo interessamento. La figura di Spalletti pare essersi messa fortemente in primo piano, soprattutto dopo le frecciate riguardanti la scorsa campagna acquisti. Le disponibilità economiche non sono ovviamente illimitate, ma quello che è stato messo a disposizione per la costruzione della squadra, almeno fino ad ora, sembra esser stato utilizzato in modo intelligente. Pure il discorso Lautaro Martinez, oggetto semisconosciuto, avrà un’ancora di salvataggio in futuro, rappresentata dall’età e dalla possibilità di essere rivenduto (anche in caso di una’annata non soddisfacente) a cifre utili a non cadere in pericolose minusvalenze. 

Lautaro Martinez nerazzurro (Getty Images)

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Ultima tematica è quella della sinergia con altre società di Serie A. Si parla dell’acquisto di Nico Gonzalez in sinergia con il Cagliari e questa non può che essere una buona notizia. I grandi club, vedi la Juventus con il Sassuolo oggi, col Siena e l’Empoli in passato, hanno bisogno di “collaborare” con altre società che possano accogliere e far crescere giovani dalle buone prospettive. Questo anche in ottica plusvalenze, ormai linfa vitale per ogni club, con la possibilità dunque di regalare una vetrina ai propri investimenti.

Il ritorno in Champions rimane il primo grande successo della stagione 2018/2019, ma la società sta lavorando nel modo migliore per dar seguito a questo primo tagliando della nuova proprietà: progettazione, competenza e crescita societaria. La strada, che passa anche per il mercato, è sempre meno tortuosa.