Uno dei leit-motif della stagione nerazzurra è stato il seguente: "Serve qualcuno oltre a Icardi in grado di segnare, serve una seconda punta". Questa tipologia di rinforzo è stato identificata a più riprese, nel corso delle varie sessioni di mercato: prima aveva le caratteristiche dell'incursore à la Perrotta della Roma 1.0 di Spalletti (assaltatori sono quelli di Star Wars), a gennaio aveva preso le sembianze di un giocatore più tecnico, ma che fosse in grado non solo di dettare i ritmi nella trequarti offensiva ma anche di concludere verso la porta. Nessuno dei due è mai realmente arrivato alla corte di Spalletti, ma in pochi sembrano notare che l'Inter la seconda punta in grado di portare i gol la ha già e il suo nome è Ivan Perišic. Allora qual è il problema di questa rosa? Cosa le è mancato affinché la rincorsa al quarto posto fosse meno tortuosa di quanto sia in realtà? A prescindere dal calo mentale e fisico vissuto a cavallo dell'anno nuovo, all'Inter è mancato il supporting cast, quella pletora di giocatori che non deve arrivare a segnare necessariamente 10 gol in campionato, ma che ne garantisca almeno 5 per dare un po' di respiro alla fase offensiva eliminando parte delle responsabilità da Mauro Icardi e Perišic stesso.

La differenza, come espresso anche dai numeri, fondamentalmente sta tutta qui: l'Inter ha solo due giocatori in grado di fare più di cinque gol in stagione, 6 in grado di trovare due volte o più la via della rete durante questa Serie A; mentre la Lazio ha ben 5 giocatori con più di 5 reti in campionato e la Roma ne ha 4. E la cosa curiosa, come accennavamo qualche giorno fa su queste pagine, è che l'Inter è l'unica fra queste tre squadre ad avere due giocatori in doppia cifra - cosa che è riuscita sin qui solo a Juventus e Sampdoria -. Evidentemente, dunque, non è un problema di seconda punta, ma di tipologia di attacco alla porta e soprattutto di caratteristiche e rendimento dei calciatori che giocano al fianco di Perišic e Icardi perché avere una coppia da 35 gol in Serie A e la terza miglior difesa del campionato avrebbe dovuto dare quasi in automatico la certezza di una posizione Champions ai nerazzurri. Ma invece non è stato così, e non per l'assenza di una seconda punta.

Tutti i giocatori nerazzurri che non siano l'ex Wolfsburg e l'ex Sampdoria hanno realizzato 19 gol in campionato e in rosa comunque c'è gente come Brozovic, come Candreva che vanta un record di 12 gol in Serie A, come Eder che uscirà pure dalla panchina, ma che quando è stato chiamato in causa non ha reso sugli standard che aveva dimostrato di poter mantenere alla Sampdoria, come Borja Valero, un altro in grado più d'una volta nel nostro campionato di valicare quota 5 gol. Invece il terzo miglior marcatore dei nerazzurri a lungo in questo campionato è stato Milan Škriniar, uno che non aveva mai segnato in Serie A prima di questa stagione e che comunque di mestiere fa il difensore centrale. Che all'Inter mancassero i gol a inizio stagione lo si sapeva e lo si è esposto a più riprese, ma forse si è sbagliato l'obiettivo: le reti non son mancate da parte dei due primi violini nerazzurri, ma di quelli che completano l'orchestra a disposizione di Spalletti e questo - sempre al netto del calo di dicembre e gennaio - ha inciso in negativo su questa stagione.

L'avere in rosa una punta esterna e/o un incursore sulla linea dei trequartisti avrebbe sicuramente aiutato la squadra, ma i risultati di questa stagione dicono che sarebbe stato sufficiente trovare qualche gol in più nelle altre zone del campo per poter partire in una situazione favorevole nella lotta alla Champions; le due figure più volte invocate e richieste avrebbero verosimilmente elevato il livello della rosa al di sopra di quello che è lo standard attuale degli uomini di Spalletti, in linea del tutto teorica. Questo è quello che dicono i numeri, questo è anche quello che dice il campo: se nei momenti di appannamento generale ci fossero stati due giocatori in grado di segnare con regolarità come ha fatto Ünder fra fine febbraio e inizio marzo per la Roma o Luis Alberto con la maglia della Lazio l'Inter verosimilmente non avrebbe visto durare così a lungo il proprio momento difficile o perlomeno avrebbe raccolto qualche punticino in più per strada.

Questo ha sicuramente avuto il suo impatto sulla stagione dell'Inter e in generale su quello del campionato, ma ormai non si può più fare nulla per cambiare ciò che è stato sin qui: i nerazzurri devono convivere con la poca dimestichezza con il gol di quasi tutta la rosa e sperare che in queste ultime giornate le due bocche da fuoco principali non si inceppino e, magari, esca qualcuno dalle retrovie a togliere le castagne dal fuoco nel momento in cui dovesse essercene bisogno.