Nel calcio i numeri sono spesso il fattore che conta di più. Per questo se ci si dovesse fermare ai risultati la stagione della Juventus fino a questo momento sarebbe da definirsi quanto meno stellare. I bianconeri fino a questo momento sono imbattuti con sedici partite giocate tra campionato e Champions League di cui 13 vinte e 3 pareggi. Per quanto concerne la sola Serie A la squadra di Sarri è anche la difesa meno battuta con 9 reti subite, di cui 3 nella sfida contro il Napoli e le altre 6 spalmate su 11 incontri. Eppure non è tutto oro ciò che luccica.

Tra gli addetti ai lavori infatti si sta sollevando più di un mugugno attorno a questo primo spezzone di stagione bianconero. Sotto l'attenzione della critica il lavoro del tecnico, il cosiddetto caso Ronaldo ed alcuni calciatori, ritenuti finora con un rendimento deficitario.

Partiamo però dal lavoro di mister Sarri. L'allenatore toscano è arrivato alla Juventus per portare freschezza dal punto di vista tattico e del gioco, dopo un quinquennio vincente ma non spettacolare sotto l'egida di Max Allegri. Finora del gioco sarriano apprezzato soprattutto in quel di Napoli non si è visto praticamente nulla. E' vero che il possesso medio per partita è lievitato a dismisura e che Pjanic sta veleggiando facilmente sulla fatidica quota 100 palloni giocati, ma le giocate da applausi latitano ancora se non in rare occasioni e più per iniziative personali che per giocate corali. Specialmente nell'ultimo periodo la squadra ha faticato ad imporre il proprio gioco, costretta da più avversari a proporre un giro palla lento e sterile, con molte traiettorie sporche e parecchia difficoltà ad aumentare improvvisamente il numero di giri per trovare il varco necessario ad attaccare gli ultimi sedici metri di campo. I bianconeri sono stati dunque spesso fortunati a trovare la giocata del singolo per decidere le sorti del match, come successo contro Milan, Lokomotiv Mosca e Torino giusto per citare le ultime uscite. Questa sosta potrebbe dunque essere utile a mister Sarri ed al suo entourage per fare il punto della situazione e capire come agire per diventare il gioco dei bianconeri più fluido ed esteticamente appagante, anche se molti dei titolari sono attualmente impegnati in giro per il mondo.

L'altro caso spinoso in casa juventina è quello relativo al proprio giocatore più rappresentativo, il portoghese Cristiano Ronaldo. Sostituito al nelle ultime due partite il numero 7 bianconero ha espresso un palese malumore quando si è trattato di lasciare il posto a Dybala al decimo del secondo tempo durante la sfida contro il Milan. Nella conferenza stampa post-match Sarri aveva giustificato il nervosismo del cinque volte pallone d'oro con un problema fisico, ma l'impiego di Ronaldo con la Nazionale lusitana ha fatto decisamente traballare queste dichiarazioni, lasciando più di qualche perplessità. Difficile parlare di una rottura tra tecnico bianconero e portoghese, la storia del calcio è piena di giocatori infastiditi per essere stati richiamati in panchina prima del tempo, tuttavia sarà necessario capire come la società voglia gestire questa situazione anche se molti addetti ai lavori parlando solamente di un semplice confronto tra Ronaldo ed i compagni di squadra al rientro degli impegni con le Nazionali. Per il portoghese l'andare in Nazionale ha rappresentato una boccata d'aria, come dimostrano i sorrisi elargiti nel ritiro lusitano ed anche l'abbraccio con il CT dopo la tripletta realizzata ai danni della Lituania, il confronto con i compagni in bianconero potrebbe dunque essere più sereno di quanto sarebbe potuto essere senza questa sosta.

Passando invece ai giocatori sotto l'occhio della critica il numero uno della lista resta ancora Federico Bernardeschi. In questo avvio di stagione il carrarino ha dimostrato di subire tantissimo la pressione dell'ambiente bianconero, situazione facilmente intuibile dallo stravolgimento delle prestazioni tra Juventus e Nazionale. Tutti si aspettano da lui delle giocate importanti, soprattutto grazie alle sue indiscutibili qualità tecniche, invece per assurdo l'aspetto dove ha dato il meglio di sé in questo primo spezzone di stagione è la quantità. Il numero 33 è importante per dare alla squadra il giusto equilibrio, permettendo agli attaccanti di lavorare meno in fase di non possesso. Tuttavia questo lavoro oscuro toglie al carrarino la giusta lucidità per essere decisivo nell'ultimo quarto di campo, dove spesso opta per la scelta sbagliata o tardando eccessivamente la giocata. In Nazionale invece si apprezza tutto un altro Bernardeschi, capace di accelerazioni importanti in grado di spaccare letteralmente la partita ed anche con un discreto feeling con il gol. Anche per lui dunque questa sosta potrebbe rappresentare un modo per tirare un attimo il fiato e tornare in bianconero più carico e soprattutto pronto a scacciare le nubi che gli si stanno formando attorno.

Altro giocatore che non ha brillato come ci si aspettava in questa prima parte di stagione è il francese Adrien Rabiot. Forti di un precampionato di ottimo livello, ci si aspettava che il ventiquattrenne potesse prendere fin da subito le redini del centrocampo bianconero. Invece quando si è trattato di partite ufficiali mister Sarri lo ha utilizzato con il contagocce, preferendo un inserimento graduale al posto del più rodato ed esperto Matuidi. Non convocato con la Nazionale transalpina l'ex PSG è rimasto dunque agli ordini di mister Sarri, situazione che certamente gli è servita per approfondire le volontà del tecnico bianconero. Non ci stupiremmo dunque se già dai prossimi match il numero 25 trovasse molto più spazio di quanto fatto finora.

Insomma per la Juventus questa sosta potrebbe servire per rimettere a posto un bel po' di situazioni, per ritrovare il sorriso e l'allegria del giocare (e vincere) tutti insieme.