Partiamo dalla fine, a scanso di equivoci di qualunque natura: Douglas Costa merita la squalifica, nessuno si azzardi a togliergli neanche uno dei tre turni di stop che gli vanno dati, che sono stati dati a tutti coloro che hanno sputato addosso ad un avversario in passato, espulsi direttamente o pizzicati con la prova tv. Non uno di meno. Andiamo alla fine: neanche uno di più!

Douglas Costa non merita il massacro mediatico e social a cui è stato sottoposto nelle ultime 24 ore, a maggior ragione considerando che è un massacro social-mediatico dettato esclusivamente dalla fede calcistica di chi si espone. Da un lato chi ironizza sullo stile Juve, senza ricordarsi i casi del passato che hanno investito tesserati più o meno di qualunque squadra (Inter, Milan, Napoli, Parma, Roma, in rigoroso ordine alfabetico), dall'altro addirittura gli stessi tifosi bianconeri che magari ancora oggi hanno nelle loro stanze i poster di Montero e Zidane, non esattamente due santarellini, o che si strapperebbero le vesti di dosso per facilitare il ritorno di Paul Pogba in bianconero. Cosa c'entra il francese? Chiedete ad Aronica o andate a controllare gli almanacchi. Non è neanche importante andare ad indagare su quella che potrebbe essere la causa della perdita di pazienza del brasiliano, potrebbe al limite diventare più comprensibile quanto fatto, ma mai giustificabile: è successo, pagherà con una squalifica ed una multa salata, finisce lì. O per lo meno dovrebbe. Per quanto detto, ma non solo.

Già, perché poi c'è anche l'aspetto burocratico di mezzo: Douglas Costa prima colpisce Di Francesco con una spallata/gomitata, poi abbozza una testata, l'arbitro ammonisce. Ha visto, ha giudicato. E se non ha visto il direttore di gara, ha visto il VAR. Quel VAR che consente di scovare poi lo sputo dell'ex Bayern al figlio d'arte, e dal quale nasce il cartellino rosso. Tutto secondo prassi regolamentare, al netto della mancata revisione dell'episodio a bordo campo che, insieme alla gestione tutta del match, DOVRA' costar cara all'inesperto direttore di gara che evidentemente non è all'altezza di determinati palcoscenici. Cosa c'entra la prova TV? Come può essere richiesta? Qual è il passaggio regolamentare che creerebbe giurisprudenza? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca: non fateci pensar male.

Dunque torniamo all'inizio: Douglas Costa merita la squalifica, nessuno si azzardi a togliergli neanche uno dei tre turni di stop che gli vanno dati. Non uno di meno. Torniamo alla fine: neanche uno di più!