Tra poco esordirà a Russia 2018 un'altra delle favorite per la vittoria finale, il Brasile. La nazionale verdeoro è in realtà sempre tra le più accreditate per la vittoria grazie a storia e talento. Ma questa volta c'è di più, c'è la crescita dei vari Alisson, Marcelo, Casemiro, Coutinho, Neymar e soprattutto c'è qualcosa che è mancato negli ultimi mondiali, un grande centravanti: Gabriel Jesus. La bellissima sensazione di aver un 9 capace di segnare e far segnare con facilità mancava da tanto ai tifosi del Brasile in un Mondiale. 

Dopo lo straordinario 2002 di Ronaldo, nel 2006 i verdeoro si presentarono con due 9 e due 10, il quadrato magico Ronaldinho, Kakà, Ronaldo e Adriano. Non funzionò granchè. Adriano dava già i primi segni di cedimento e anche il Fenomeno era al canto del cigno. Quel Brasile si fermò solo ai quarti, battuto dal miglior giocatore in una fase finale di un Mondiale, 10 secondi in finale a parte, Zinedine Zidane.

Da lì la situazione crollò. In Sudafrica Dunga portò Luis Fabiano e Nilmar. Il secondo è uno dei tanti incompiuti, il primo è uno che ha grandi qualità, ma ha avuto fasi alterne nella sua carriera, anche in termini di gol. Quel Brasile però aveva i maggiori problemi in mezzo al campo dove si trovò senza fantasia con Elano, Gilberto Silva e Felipe Melo. Luis Fabiano non fece male, 3 gol di cui uno splendido alla Costa d'Avorio, ma il Brasile si fermò ancora ai quarti contro l'Olanda.

Poco male, per il Mondiale in casa ci sono due '89 che promettono bene, il potente Leandro Damiao (mai arrivato in Europa) e, soprattutto, Alexandre Pato che qualcuno già voleva in Sudafrica. L'attaccante milanista è stato l'unico prima di Neymar a farci credere a un terzo incomodo tra Messi e Cristiano Ronaldo. Per poco però perchè gli infortuni e la paura hanno affossato il talento, lasciando l'amaro in bocca a tutti gli appassionati per quello che sarebbe potuto essere e invece non è stato.

E così il Brasile che deve per forza vincere nel Mondiale di casa si presenta con una grande squadra per 10/11. Scolari deve completarla con uno tra Fred, il titolare, e Jo che è come mettere il prosciutto cotto a dadini nella carbonara. Nell'1-7 contro la Germania Fred ha toccato il pallone solo otto volte, quando ha battuto il calcio d'inizio.

Ora tocca a Gabriel Jesus, con Firmino alternativa. Il giocatore del City ha il vantaggio di un Brasile più forte, ma lo è anche grazie a lui, battezzato da Guardiola e che a 21 anni può già vantarsi di aver fatto 10 gol e aver indossato la fascia di capitano del Brasile. Russia 2018 può essere il Mondiale del Brasile di Gabriel Jesus.