Quaranta punti in diciannove partite, praticamente una media di due a incontro. Gruppo unito e compatto dentro e fuori dal campo, come poche volte si era visto negli ultimi anni. Quarantotto gol realizzati (uno in meno della Juventus, secondo attacco del torneo), qualcuno di troppo incassato (24). Ma tant'è: la Lazio continua a essere una delizia per gli occhi e non solo quelli dei suoi tifosi. Ciò che ha saputo costruire, consolidare e perfezionare Simone Inzaghi è una macchina che ormai gira a meraviglia, in cui l'intesa tra i compagni sembra migliorare di settimana in settimana. E poi c'è lui, quel Ciro Immobile destinato all'annata più prolifica nella sua carriera. Venti centri in diciotto presenze, supererà abbondantemente i ventitré dello scorso campionato e, con ogni probabilità, anche i ventotto in B nel 2012 a Pescara, tuttora il miglior bottino nel ruolino personale dell'attaccante partenopeo. Viaggiamo a livelli incredibili, persino superiori a quelli che nel 2016 regalarono lo storico primato a Gonzalo Higuain con le 36 marcature in Serie A. Non a caso Ciruzzo è al momento in vetta anche alla graduatoria per la prossima Scarpa d'Oro, davanti a gente del calibro di Cavani, Kane, Salah, Falcao, Lewandowski e Messi.


Ma la Lazio può davvero essere la terza forza del campionato? Potenzialmente lo sarebbe già: se dovessero vincere il recupero all'Olimpico contro l'Udinese del prossimo 24 gennaio, i biancocelesti scavalcherebbero l'Inter e si piazzerebbero alle spalle di Napoli e Juventus, destinate ancora una volta a una lotta in solitaria per lo Scudetto. Prima, però, c'è la ventunesima giornata da affrontare. Un turno, almeno sulla carta, favorevole ai capitolini visto che se la vedranno in casa contro il Chievo e che a San Siro saranno una contro l'altra proprio Inter e Roma (almeno una delle due, dunque, perderà altro terreno). Sulle quali Strakosha e compagni hanno rosicchiato diversi punti negli ultimi turni: dalla 16^ alla 20^, cinque ai nerazzurri e tre ai giallorossi. E il pensiero, già da adesso, non può che andare ai torti subiti in corso d'opera tramite sbagliato/mancato utilizzo della Var (vedansi Fiorentina e Torino). Senza quegli errori, forse ora staremmo parlando di una compagine addirittura in prossimità delle prime due della classe.

A fare la differenza, da qui a un paio di mesi, saranno i tanti appuntamenti da cerchiare in rosso sul calendario. Detto dello scontro diretto tra Inter e Roma del 21 gennaio, la Lazio (unica delle tre ad essere ancora in corsa in tutte e tre le competizioni) affronterà l'andata dei sedicesimi di Europa League subito dopo la dura trasferta di Napoli, il derby il 15 aprile e la sfida casalinga con l'Inter all'ultima giornata, il 20 maggio. Quando i giochi potrebbero essere già stati aritmeticamente decisi per almeno una tra loro due. La squadra di Di Francesco, dal canto suo, avrà la trasferta di Donetsk prima della pericolosa combo in campionato Milan all'Olimpico + Napoli al San Paolo, poi ospiterà gli ucraini quando il calendario sarà più agevole (post Torino, pre Crotone). Il tutto senza considerare che entrambe le romane hanno buone chance di andare avanti in Europa e, quindi, più partite da preparare. Una 'speranza' in più per l'Inter che, dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia (ulteriore impegno per la Lazio, 31 gennaio e 28 febbraio le due semifinali contro il Milan), ha da onorare soltanto il campionato.

Insomma, una dose massiccia di impegni all'orizzonte. In tal senso, sarà importante sfruttare in maniera intelligente il mercato di gennaio. L'arrivo di Caceres è già da solo una manna dal cielo: l'uruguaiano andrà a dare freschezza, solidità ed esperienza a un reparto che necessita di qualche giocatore di qualità in più, con ottime possibilità che vada a conquistarsi in breve tempo il posto da titolare al fianco di De Vrij e Radu, a discapito degli incostanti Bastos e Wallace. A parte i soliti noti Luis Alberto e Milinkovic-Savic, il già citato Immobile e tutti gli altri validi elementi nello scacchiere tattico di Inzaghi, potranno ricoprire un ruolo chiave (anche al fantacalcio) i vari Lukaku, Basta, Felipe Anderson e Nani, con gli ultimi due da considerare quasi alla stregua di arrivi invernali, avendo di fatto saltato gran parte delle gare nella prima metà di stagione. Scaldate i motori: dopo la sosta si comincerà a fare sul serio.