"In tempi di particolare difficoltà l'Impero Romano era solito allietare la tensione sociale regalando al popolo del grano ed organizzando degli spettacoli come le corse delle bighe al Circo Massimo o le lotte dei gladiatori al Colosseo. Nella sua narrazione Giovenale definì tale strategia "panem et circensens", locuzione che viene applicata ancora oggi, seppur in senso dispregiativo, quando vi è la necessità di cercare la leggerezza nei periodi di maggiore difficoltà. La "ripresa" del campionato, a partire dal match delle 12:30 che vedrà coinvolto Parma e SPAL, va letta anche in questo senso. Da quest'oggi le partite della nostra Serie A riprenderanno regolarmente, anche se nell'atmosfera surreale che regaleranno tutti gli spalti vuoti. Al tempo del Coronavirus anche una partita come Juventus-Inter, da sempre foriera di polemiche e battibecchi, può risultare come un gesto distensivo, atto a calmare un popolo già oltre la crisi di nervi".

Questo era l'incipit del mio blog che avevo già iniziato a scrivere nella giornata di ieri, prima che la situazione precipitasse drasticamente, come testimoniato dai numeri comunicati nel tardo pomeriggio di ieri dal Ministero della Salute e che non potranno far altro che aggravarsi nella giornata odierna. Nelle ultime ore poi il Consiglio dei Ministri ha steso la prima bozza per una misura ancora più restrittiva, nella speranza che la popolazione capisca la gravità della situazione e si regoli di conseguenza. Purtroppo però la fuoriuscita della bozza del nuovo decreto ministeriale ha portato ad un fuggi fuggi dalle zone del nord Italia con i treni presi d'assalto per le più svariate ragioni, dalla voglia di scappare dal virus, al desiderio di ricongiungersi con i propri cari in questo periodo di difficoltà.

Dalle restrizioni del nuovo decreto resterebbero escluse le partite di Serie A, da disputarsi però unicamente a porte chiuse.

Da più parti ora arrivano richieste alla Lega di Serie A di salvaguardare anche la salute dei calciatori, preoccupati per sé stessi e per i loro cari. Dall'appello lanciato da Damiano Tommasi allo sfogo di Mario Balotelli su Instagram si sta levando un coro di proteste affinché il campionato venga almeno temporaneamente sospeso. Spostare una squadra per una trasferta in una zona rossa è un grave elemento di pericolo non solo per coloro che devono prendere parte alla trasferta stessa, ma per tutti i loro cari e le persone più vicine a loro. Oltre a questo è forse arrivato il tempo di dare un segnale forte, senza dover necessariamente creare allarmismi. In questo momento in Italia non è più tempo di "panem et circenses", ma bisogna far capire che la situazione è seria e non va presa sottogamba e fermare il campionato potrebbe essere il segnale giusto da far arrivare a tutti.

I vertici del calcio dovranno riflettere molto attentamente nelle prossime ore e se per oggi la situazione sembra essere ormai delineata nulla vieta di prendere una decisione assennata in vista delle prossime giornate.