LA DIFESA DELLA LAZIO - A dodici giornate dalla fine Strakosha è ormai stabilmente il miglior portiere del torneo insieme con Handanovic. Anzi, rispetto all'interista le ha giocate tutte (mentre Samir solo 21). Ma non solo: Acerbi è un totem, ai suoi lati Radu è sempre più di garanzia di rendimento così come Luiz Felipe, Patric e Bastos buoni rincalzi. Insomma, gli appena 23 gol presi in 26 partite sono frutto di un lavoro di squadra egregio.

Ronaldo nella morsa della difesa laziale
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L'ATTACCO DELL'ATALANTA - Come l'anno scorso, numeri terrificanti. Zapata e Ilicic su tutti, Muriel sempre pronto dalla panchina, Gomez in calo per bonus ma mai sotto la sufficienza e primo tra i centrocampisti. 70 gol fatti in 25 partite, media semplicemente mostruosa considerando soprattutto che la Dea sta onorando alla grande due competizioni e non una sola. Mai lasciare fuori qualcuno di loro, al di là del calendario: sarebbe un errore fatale.

Zapata e Ilicic esultano dopo un gol al Torino
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LA VOGLIA DI MERTENS - Ciro è tornato ed è tornato alla grande. Gol, assist, ottimi voti, si è ripreso in mano l'attacco del Napoli ed è ormai a un passo dal rinnovo del contratto. Gli manca un solo +3 per diventare il giocatore più prolifico nella storia del club azzurro, ne arriverà con ogni probabilità qualcuno in più fino a maggio. Con buona pace di Milik: che sia dall'inizio o a gara in corso, Gattuso ha capito che il centravanti ideale per il suo 4-3-3 è il belga.

Lo splendido destro a giro di Mertens contro il Barcellona
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LA CRESCITA DI ERIKSEN - Impensabile che uno con le sue caratteristiche possa essere considerato un rincalzo o un elemento in difficoltà nel nostro campionato. Un fisiologico periodo di adattamento necessario per tutti, poi un finale prevedibilmente da protagonista. Al punto che persino un integralista come Conte starebbe cominciando a provare la difesa a quattro, così da dargli spazio da trequartista alle spalle di Lukaku e Lautaro. Uno scenario che lo esalterebbe al massimo.

Eriksen a colloquio con Conte
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STEPINSKI, DI CARMINE, SALCEDO, NON PIU' - Juric ha trovato la soluzione che soddisfa (quasi) tutti: Borini o Verre falso nove, doppio trequartista, Pazzini pronto a dare una mano più nella ripresa che da titolare. Il gruppetto degli scontenti comprende tre giocatori, destinati ad avere pochissimo spazio nel finale di stagione: Stepinski, Di Carmine e Salcedo, ormai chiusi da questa novità tattica. Un po' per i risultati che il Verona sta ottenendo, un po' per un rendimento personale sul campo spesso non all'altezza.
Borini celebra con Juric il gol alla Juve: l'ex Milan
subito protagonista a Verona
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