No, non è tutto lecito, non sempre si può fare finta di non sentire, a maggior ragione considerando cos'ha raccontato questo campionato, a maggior ragione considerando che sino a sabato scorso alle 20:45 si stava assistendo ad una delle più limpide competizioni del mondo grazie al VAR, grazie ad un clima che ci hanno detto essere incredibilmente disteso come non mai prima. Poco importava che al primo passo falso da un lato si scatenavano piccoli accenni del tipo "si, ma Bernardeschi a Cagliari..." o cose del genere, tutte storielle che comunque venivano messe in secondo piano perché la speranza di vedere stavolta un epilogo differente c'era, c'è, era anche forte, è ancora forte. Tesi che non si capisce perché non sono state mai prese in considerazione quando contro la Juve veniva dato un rigore col VAR senza valutare la posizione di fuorigioco di chi subiva fallo, o quando il VAR non si accorgeva di un gol realizzato in fuorigioco contro la Juve, o quando il VAR non si accorgeva dei rigori non concessi alla Juve, o quando il VAR non si accorgeva di rossi mancanti a seguito di interventi pericolosi ai danni di un giocatore della Juve: "un episodio col risultato in bilico non può avere la stessa incidenza di un episodio avvenuto con partita già ampiamente deciso". Giustissimo, ed infatti quanto sopra è una considerazione figlia di situazioni che hanno visto la Juve penalizzata in momenti di parità o svantaggio, o  in match persi/pareggiati. Controllino i lettori stessi, per esempio, cercando su google cos'è successo nelle trasferte bianconere a Genova (entrambe le volte), Bergamo, Udine, Roma sponda biancoceleste, Ferrara, o nel derby col Torino, o nei match interni contro Roma e Atalanta.

Poi siamo finalmente arrivati alle 20:45 di sabato 28 aprile: due ore intense, la Juve esce da casa dell'Inter con tre punti frutti del 2-3 maturato durante l'anticipo serale della 35.a giornata, e da lì si è scatenato l'inferno. Un attacco (non solo) mediatico clamoroso e senza precedenti perché sul risultato di 1-1 l'arbitro Orsato non ha mostrato il secondo giallo a Pjanic: questo l'oggetto dello scandalo. Non conta nulla il rigore non concesso ad Higuain nel recupero del primo tempo quando a Matuidi viene annullato il gol dello 0-2. Non conta nulla il rigore non concesso a Matuidi per il contatto con lo stesso Skriniar in apertura di secondo tempo sempre sullo 0-1. Non conta nulla il mancato rosso a Skriniar per il fallo su Higuain subito dopo il 2-3 siglato dal Pipita. Che poi sarebbe anche giusto che non contino, come è giusto che non abbiano peso le situazioni prima elencate: comunissimi errori realizzati da esseri umani sotto pressione in momenti di altissima tensione agonistica. Come successo a Barzagli col suo autogol, come successo allo stesso Higuain poco abile a sparare fuori a porta vuoto dopo aver superato Handanovic. Ed invece, ricordando ancora che si è scatenato l'uragano per un mancato secondo giallo sull'1-1 in un match che all'87' vedeva in vantaggio 2-1 la squadra teoricamente defraudata, eccolo il fuoco anti-Juve: passano in secondo piano gli errori di Santon, quelli di Handanovic e Miranda, quelli di mister Spalletti. Esseri umani come Barzagli e Higuain, come Orsato.

Giuseppe Bergomi (opinionista Sky): "Mandzukic è uno che rimane giù quando viene colpito".

Carlo Alvino (giornalista): "Scritta l’ennesima pagina nera del calcio italiano. Nel calcio italiano l’unica poltrona occupata è quella del Presidente della Lega Miccichè, numero uno della banca IMI, la stessa che analizza e indirizza i conti della Juventus!".

Enrico Varriale (giornalista): "Orsato ha inquinato la corsa scudetto".

Luigi de Magistris (sindaco di Napoli): "Il popolo napoletano è stanco delle ingiustizie. Ci riprenderemo tutto quello che ci avete levato, conquisteremo quello che ci spetta. Loro si sentono forti e potenti rubando, con furti di Stato o di Calcio. Uniti abbatteremo i palazzi dei poteri corrotti".

Alessandro Antonello (a.d. Inter): "Abbiamo perso una battaglia, non solo per colpa nostra, il mondo del calcio sta cambiando ma certe cose purtroppo rimangono sempre le stesse".

Paolo Del Genio (giornalista): "Il calcio italiano non è una cosa seria, fa schifo e c’è malafede, tocca a tutti quelli che commettono il clamoroso errore di andare a contrastare il potere della Juventus, In quest’ultima partita c’è stato l’episodio più scandaloso della storia del calcio italiano, la mancata espulsione di Pjanic".

Ignazio La Russa (vicepresidente del Senato): "La Juventus non vincerà questo campionato in maniera trasparente: erano contrari al VAR, poi hanno capito che è controllato dagli uomini e tutto è tornato come prima".

Raffaele Auriemma (giornalista): "Il Napoli ha Firenze si è smontato perchè ha visto il solito errore arbitrale nel momento chiave".

Paolo Bonolis (conduttore televisivo): "E' sempre la stessa storia: per vincere contro la Juve si deve dimostrare di essere molto più forti del potere".

Luis Vinicio (ex calciatore Napoli): "E' da una vita che si va avanti così, è eclatante, la Juve ha rubato lo scudetto al Napoli".

Antonio Corbo (giornalista): "La Juve si diverte così, come un pesce che nuota nell'acqua sporca".

Giuseppe Gazzoni Frascara (ex presidente Bologna): "La Juve ha potere, oggi conta solo fare carriera, diventare presto un direttore di gara internazionale. E chi decide le promozioni, se non il Palazzo? E chi comanda dentro il Palazzo? Nessuno sfida il potere bianconero".

Beppe Severgnini (giornalista): "Quello che è successo sabato sera a San Siro è sgradevole. Episodi che riesumano brutti ricordi e hanno, con ogni probabilità, falsato il campionato. Il nostro calcio stava cercando di risollevarsi, ma se succedono queste cose sarà dura".

Oliviero Toscani (fotografo): "Come per la Fiat, la solita storia all’italiana, è un furto. E’ una mentalità mafiosa, rubano, vincono con aiuti esterni".

Gene Gnocchi (comico): "La trattativa Stato-Mafia è stata sostituita da quella Juve-Orsato".

Commentare oltre ha poco senso, vale solo la pena ricordare è che quanto sopra è conseguenza di una partita durante la quale è vero che sull'1-1 è mancato il secondo giallo a Pjanic, ma così come sono mancate altre decisioni abbastanza facili da prendere se il direttore di gara fosse stato in serata: sarebbe stato epico capire dove si sarebbe arrivati coi commenti in quel caso se anche solo così c'è stato il rischio che il Procuratore Federale Pecoraro (quello delle intercettazioni inventate, per intenderci) aprisse un'indagine per delle fake news montate ad arte sui social network. L'unica cosa evidente che adesso non può non balzare in mente, davanti agli occhi di tutti, è che qualcuno (che poi è espressione di tanti altri che sono arrivati addirittura ad architettare esposti per frode sportiva) ha ormai perso totalmente il contatto con la realtà: questo è il calcio che vende, questo è quello che (non) ci meritiamo.