Da diversi anni la sfida tra i bianconeri di Torino e gli azzurri di Napoli rappresenta l'evento clou della stagione calcistica italiana. La rivalità tra le due società è cresciuta soprattutto grazie al grande lavoro della dirigenza partenopea, in grado di diventare nel giro di poco tempo una delle più solide realtà del nostro calcio. Ad aspettare il Napoli ai vertici non poteva che esserci la Juventus, società determinata a vincere con regolarità in Italia ed a raggiungere lo status di top europea.

Per questo, nonostante il calendario abbia deciso che il primo faccia a faccia tra i due team arrivasse già in agosto, quella di ieri sera si può già definire come uno dei match più attesi e rocamboleschi dell'intero campionato.

I bianconeri, orfani di Capitan Chiellini ed in attesa del pieno recupero di mister Sarri, si presentano in campo con il loro acquisto estivo più costoso, l'olandese Matthijs de Ligt, nel cuore della difesa. L'attacco è guidato ancora una volta da Gonzalo Higuain chiamato a fare il riferimento centrale con Ronaldo sulla sua sinistra e Douglas Costa sul lato opposto. Nel Napoli Ancelotti lascia inizialmente in panchina il neo-arrivato Lozano per fare affidamento al suo solito quartetto con Insigne, Ruiz e Callejon alle spalle di Mertens. Il primo pericolo è di stampo partenopeo con Allan che chiama Szczesny ad un grande intervento, per la Juventus, passata la paura, arriva il momento di iniziare a fare sul serio. L'infortunio occorso a De Sciglio apre le porte del campo a Danilo ed il brasiliano 26 secondi dopo il suo esordio riesce a sbloccare le sorti del match: contropiede iniziato proprio dall'ex City che serve la corsa di Douglas Costa, il numero 13 non si ferma e segue l'azione, ricevendo all'interno dell'area di rigore avversaria e appoggiando di piatto alle spalle di Meret. Il gol realizzato dona ulteriore sicurezza alla Juventus e mina le certezze del Napoli; così, tre minuti più tardi, Higuain punisce ancora una volta la sua ex squadra: dribbling in un fazzoletto su Koulibaly e terrificante botta di destro che si infila inesorabilmente nella porta partenopea. Il Napoli crolla e la Juventus gioca sul velluto sfiorando a più riprese la rete del 3-0. Rete solamente rinviata e che arriva nella ripresa: questa volta è Matuidi che innesca la corsa di Costa, il numero 11 crossa rasoterra verso il centro dell'area di rigore dove trova Ronaldo, fino a quel momento troppo lezioso, che insacca. Lo Stadium canta 'O Surdato 'nnamurato e la partita sembra in ghiaccio.

Proprio in quel momento in casa Juventus si spengono completamente le luci, mentre il Napoli sembra trovare nuova lucidità. In meno di 180 secondi gli uomini di Ancelotti si portano sul 3-2 grazie alle reti di Manolas e Lozano, per poi completare l'opera all'81esimo con Di Lorenzo che trova il pertugio giusto alle spalle di de Ligt per insaccare senza troppi problemi. 3-3 e per la Juventus sembra notte fonda. Nei minuti di recupero arriva però l'ennesimo colpo di scena della serata: su un calcio di punizione dalla trequarti, Emre Can invita tutti gli juventini ad assediare l'area napoletana, Pjanic si incarica della ripresa del gioco e scodella un cross all'interno dei 16 metri avversari, una deviazione ed il pallone si infila ancora una volta alle spalle dell'incolpevole ed incredulo Meret. La situazione è resa ancora più surreale dal fatto che il tocco decisivo porta la firma del miglior giocatore degli azzurri, ovvero il granitico centrale Kalidou Koulibaly. Il gigante d'ebano, custode della difesa e sicurezza dei partenopei che solamente pochi mesi fa aveva deciso le sorti della precedente sfida in favore del Napoli.

Partita a dir poco rocambolesca dunque e che ha rappresentato uno spot per il calcio italiano e per tutte le aziende che producono defibrillatori portatili.

Lo staff tecnico della Juventus nelle prossime due settimane sarà chiamato ad analizzare questo match in tutte le sue sfaccettature. Dalla prima ora di gioco, decisamente sontuosa, all'incredibile crollo fisico e mentale dell'ultima mezz'ora. Nella prima parte di partita i bianconeri hanno dimostrato di avere già assimilato buona parte dei dettami tattici del nuovo tecnico, con ottimi scambi nello stretto, combinazioni rapide e veloci per sfruttare la sapiente regia offensiva di Gonzalo Higuain ed innescare la scheggia impazzita Douglas Costa. Dopo il tanto da apprezzare però ci sono anche gli aspetti negativi, rappresentati dallo scioccante finale di partita. Negli ultimi trenta minuti i bianconeri sono sembrati un pugile suonato incapace di reagire alla clamorosa rimonta degli ospiti ed in particolare un de Ligt apparso ancora indietro sia dal punto di vista tattico sia da quello fisico. L'olandese ha grandi responsabilità su almeno due delle reti avversarie, ma quello che è più stupefacente, in senso purtroppo negativo, è stata la mimica corporea dopo il gol di Lozano. In quella occasione l'ex capitano dell'Ajax si è girato su sé stesso come se fosse sperduto, in cerca di un punto di appiglio a cui aggrapparsi. Visto il grave infortunio di Chiellini il giovane olandese sarà chiamato a sostituire il capitano bianconero per i prossimi mesi. La Juventus ha dunque necessità che quello di ieri sia solo un episodio e che, da grande acquisto, il numero 4 diventi ben presto una grande sicurezza su cui costruire il proprio futuro, mettendo da parte qualsiasi tipo di imprevedibilità.