Il 2020 è sicuramente un anno speciale in casa Cagliari, infatti il glorioso club sardo festeggia proprio in quest'anno la ricorrenza del cinquantenario dallo storico scudetto conquistato nel 1970.

Era tutto un altro calcio rispetto ad oggi, ma l'impresa compiuta dal Cagliari nel 1970 si accosta perfettamente alle imprese simili che hanno compiuto il Verona nel 1985, la Sampdoria nel 1991 o il Leicester nel 2016.

Quel Cagliari e il Leicester hanno molto in comune perché in entrambi i casi ha vinto una terra quasi dimenticata, perché la tradizione è stata rotta e ogni altro schema stravolto; in altre parole è stato un miracolo.

Il team sardo conquista il primato nazionale entrando nella leggenda di un popolo che non avrebbe più conosciuto una gioia così grande.

La festa arriva con 2 goal al Bari in uno stadio gremito di tifosi e scudetto conquistato con 2 giornate di anticipo, grazie anche alla contemporanea sconfitta della Juventus sul campo della Lazio.

E' stata la vittoria del Cagliari di Gigi Riva, del portiere Albertosi, di Domenghini, Nené e tanti altri ottimi giocatori, che chiudono la stagione con 45 punti, davanti alle grandi corazzate Inter, Juventus e Milan, coronando un sogno che era cominciato dai piccoli campi della Serie C. 

Un anno prima, nella stagione 1968/69 di serie A, la formazione rossoblù aveva sfiorato il tricolore lottando fino all'ultimo e piazzandosi alle spalle di una grande Fiorentina

La partita dello scudetto 

Apre le danze Gigi Riva con un colpo di testa in tuffo che manda la palla in rete, quindi ci pensa Gori a chiudere la partita con un potente bolide che si insacca sotto la traversa: il Cagliari batte il Bari ed è campione d'Italia.

I festeggiamenti in città durarono per giorni e giorni, d'altronde per la prima volta una squadra di un'isola riusciva a vincere il campionato italiano, dopo cinquant'anni dalla sua fondazione ( datata 1920).

L'entusiasmo era incontenibile a tal punto che accadde un aneddoto ad Olbia, dove tre tifosi juventini furono obbligati ad indossare la maglia del Cagliari e furono organizzati centinaia di falsi funerali di rivali dei rossoblù.

In città vennero esposti striscioni goliardici con la scritta "Benvenuti nella capitale del calcio". L'Unione Sarda, il più antico e diffuso giornale della Sardegna fondato nel 1889, il giorno dopo lo scudetto vendette oltre centomila copie, un numero mai raggiunto in precedenza. 

I protagonisti di quella squadra invincibile

Il cannoniere "rombo di tuono" Gigi Riva con i suoi 21 goal messi a segno, il talento sudamericano di Nenè, il grande portiere Albertosi e non solo a comporre quell'organico.

In difesa brillavano Comunardo Niccolai, stopper divenuto famoso per l'inclinazione agli sfortunati autogol, e Pierluigi Cera, il primo libero moderno del calcio italiano.

A centrocampo l'ottima organizzazione di gioco messa in piedi dall'intelligenza tattica di Scopigno, il Cagliari nell'annata 1969-'70 subì solamente 11 gol, di cui 8 su azione:;un vero e proprio record per una squadra che esprimeva un calcio totale in maniera perfetta.