Ad inizio campionato l'Atalanta era una delle squadre più indiziate al ruolo di outsider, reduce da due stagioni ad alto livello chiuse con altrettanti piazzamenti in zona Europa ed indicata a più riprese come una delle squadre italiane ad offrire i maggiori spunti dal punto di vista tattico. La partenza degli orobici non è stata entusiasmante (dopo otto giornate di campionato l'Atalanta era ad un solo punto di distanza dalla zona retrocessione ed era stata estromessa in maniera piuttosto casuale dall'Europa League), ma alla lunga l'elevata qualità media e la bontà dell'impianto tattico messo su da Gasperini sono uscite fuori, portando gli orobici in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Ciò è stato possibile soprattutto grazie a tre fattori distinti: l'esplosione definitiva di Zapata, l'affiatamento crescente fra Ilicic e Gomez e, last but not least, la super stagione disputata sin'ora dai tre esterni "difensivi" della Dea, capaci di mettere complessivamente a referto 10 gol ed 8 assist (il miglior reparto esterni del campionato, numeri alla mano).

Il lavoro che Gasperini richiede a Gosens, Hateboer e Castagne (l'unico fra i tre ad essere impegnato con continuità su entrambe le fasce) è molto dispendioso sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico: il sistema di marcature asfissiante dell'Atalanta si poggia quasi interamente sulla capacità dei due esterni e dei due centrali di accorciare in maniera efficace sul diretto avversario, cercando in maniera aggressiva l'anticipo ed il conseguente recupero del pallone. Con Gomez ed Ilicic a svariare sul fronte offensivo senza fissa dimora, il compito dei due esterni è quello di fornire un riferimento sicuro per l'uscita del pallone dalla difesa, cercando di creare superiorità posizionale con la costruzione di catene laterali piuttosto liquide. La presenza di due marcatori aggressivi alle loro spalle consente ad Hateboer, Gosens e Castagne di andare a chiudere l'azione offensiva con una certa regolarità, spesso e volentieri per raccogliere in area un cross arrivato proprio dal lato opposto: da Zeman a Gasperini, il passo è breve. 

Il paradiso di Gasperini: esterno sinistro in pressione altissima, palla recuperata sulla trequarti avversaria e situazione di tre contro tre sfruttata al meglio.

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Mettendo a confronto le statistiche difensive ed offensive (fornite come sempre da Opta) dei tre esterni orobici con quelle dei migliori esterni difensivi del campionato per media voto e fantamedia, si può vedere piuttosto chiaramente quale sia l'impatto sui numeri grezzi dei dettami di Gasperini. Hateboer, Gosens e Castagne sono fra gli esterni che crossano di meno in assoluto in tutto il campionato (71 cross per Gosens, 62 per Hateboer e 48 per Castagne, un'inezia se rapportati ai 111 di Alex Sandro ed i 98 di Kolarov), ed anche in fase di impostazione risultano essere poco sollecitati rispetto ai colleghi, visto il numero di passaggi per 90 minuti piuttosto basso (siamo nell'ordine dei 50 passaggi a partita per tutti e tre, 10 in meno di Alex Sandro e Cancelo, con il solo Lazzari a toccare meno palloni). Un altro dato molto interessante riguarda il numero di intercetti e respinte: i tre esterni nerazzurri respingono mediamente meno palloni degli altri terzini del campionato, mentre giocano molto di più sulle linee di passaggio degli avversari, risultando fra i migliori per numero di palloni intercettati (soprattutto Gosens, secondo in questa speciale classifica alle spalle di Kolarov a quota 35, contro i 37 del serbo). 

Il discorso inizia a farsi veramente interessante quando si parla di altre statistiche offensive fondamentali come il numero di conclusioni, il numero di occasioni create ed il dato relativo agli Expected Goals: in tutte queste voci, c'è sempre un giocatore dell'Atalanta a primeggiare. Particolarmente interessante è il caso di Hateboer, autore sin'ora di cinque reti a fronte di soli 1.96 Expected Goals prodotti, una prestazione decisamente fuori media che fa pensare ad una vera e propria stagione di grazia dell'esterno olandese, le cui prestazioni sono quindi destinante a ridimensionarsi nel prossimo futuroalmeno dal punto di vista realizzativo. Robin Gosens si mantiene sugli stessi livelli di Hateboer in termini di gol attesi (1.91), mentre Castagne è a tutti gli effetti il miglior esterno in Italia da questo punto di vista, considerati i suoi 3.92 xGs a fronte di "sole" due reti realizzate: con un pizzico di freddezza in più, il belga avrebbe potuto regalare soddisfazioni ancora maggiori a Gasperini ed a tutti i fantallenatori che hanno puntato su di lui. 

I numeri parlano quindi piuttosto chiaro: gli esterni atalantini si devono occupare principalmente della chiusura degli spazi e della gestione del pallone negli ultimi venti metri (meglio ancora se in area di rigore), offrendo un riferimento per la creazione di linee di passaggio semplici e pulite nella fase di risalita del pallone dalla difesa. 

In questo gol si può vedere chiaramente come attacca l'Atalanta: Gomez si isola sul fronte destro dell'attacco, Zapata ed Ilicic attaccano il primo palo mentre Castagne chiude sul secondo, trovando il gol che riapre Atalanta-Roma. Anche Hateboer partecipa attivamente alla fase offensiva, posizionandosi sul vertice destro dell'area di rigore.

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Dall'analisi dei dati e viste le prestazioni fornite, appare evidente che puntare su uno qualsiasi degli esterni atalantini ad inizio stagione si sia rivelata una mossa vincente: fra bonus e prestazioni convincenti (solo Castagne ha una media voto del 5.98, mentre Gosens ed Hateboer sfondano abbondantemente quota 6 con i loro 6.20 e 6.14) è davvero difficile muovere qualche critica alle frecce nerazzurre. Gasperini ha suddiviso in maniera piuttosto marcata i compiti dei suoi giocatori, destinando ai trequartisti tutte le responsabilità creative ed a Zapata e gli esterni il dovere di presidiare l'area di rigore per finalizzare la manovra. Una manna dal cielo per tanti fantallenatori che nell'ultimo stint di stagione, con l'Atalanta in piena lotta per il quarto posto, si aspettano ancora tanti bonus dal trio delle meraviglie.