Ai quarti di finale gli uomini di Ancelotti affronteranno l’undici londinese guidato da Unai Emery tre volte conquistatore del “Portaombrelli”. Da una parte, un tris di Champions chiamato Ancelotti, dall’altra, invece, quello dell’allenatore spagnolo realizzato col Siviglia. Un turno che visto dalle panchine ha il sapore di una Supercoppa europea. Tuttavia, per due tra le squadre date per favorite per l’arrivo in finale l’ostacolo dice di un tabellone che le vede fronteggiarsi per una sfida che, sempre sulla carta, potrebbe avere il valore di una semifinale anticipata. Villareal o Valencia permettendo.

Baku è lontana, ma gli obiettivi di queste due squadre sono vicini. Talmente vicini da doversi affrontare in un doppio confronto che entrambe avrebbero voluto evitare volentieri. Il Napoli delle trasferte inglesi ha solo brutti ricordi. Un’eliminazione agli ottavi di Champions col Chelsea, una sconfitta proprio con l’Arsenal, sempre in Champions League e la recente, ancora bruciante, eliminazione maturata a vantaggio del Liverpool. E l’andata dei quarti si giocherà proprio nello stadio dell’Arsenal. Gli azzurri, quindi, dovranno fare subito i conti con fantasmi e tabù.

I gunners sono nella storia del calcio inglese dal 1886, fondati da un gruppo di operai dell’officina Royal Arsenal. Il tempo ha poi detto che il club del quartiere di Highbury conquistasse il primato di successi nazionali nella città di Londra. Uno stadio avveniristico, un centro sportivo all’avanguardia, un club dotato di una forte struttura organizzativa, un’immagine diffusa e consolidata nell’immaginario culturale internazionale – libri, film, musica, storia – e una rivalità acerrima col Tottenham sono i tratti distintivi di un nome che non ha bisogno di presentazioni. 

Getty images, Fantagazzetta

+

L’Arsenal è arrivato ai quarti di finale di Europa League senza passare la Champions. Gli uomini di Emery n questa stagione sono partiti direttamente da una competizione immediatamente dichiarata tra gli obiettivi principali. I gunners hanno superato il girone con cinque vittorie e un pareggio, avendo ragione di Sporting Lisbona, Vorskla e Qarabag. Ai sedicesimi l’Arsenal ha eliminato il Bate Borisov, ribaltando nella gara di ritorno la sconfitta di misura patita in Bileorussia. Agli ottavi, poi, a farne le spese è stato il Rennes, prima vittorioso in casa per 3-1 e successivamente battuto per 3-0 in Inghilterra. Nei due turni eliminatori precedenti l’Arsenal ha costruito le sue qualificazioni interamente tra le mura amiche. L'Emirates Stadium, impianto inaugurato nel 2006, non è di certo terra di conquista.

Il gioco di Emery presenta delle somiglianze con quello di Rose del Salisburgo, la squadra che il Napoli ha eliminato agli ottavi di finale. In fase di costruzione di gioco, soprattutto in fase offensiva non originata da situazione di contropiede, l’Arsenal consente a entrambi gli esterni difensivi di staccarsi per allargare la squadra senza offrire punti di riferimento alla fase difensiva avversaria. Un 2-4-4 in cui i due centrali difensivi reggono la tenuta del reparto arretrato e i due fluidificanti, Monrela e Bellerín, si allineano ai due mediani, Xhaka e Torreira, consentendo a Ozil, Ramsey e Aubameyang di muoversi dietro Lacazette. Soprattutto Bellerín è il terzino che meglio riesce ad aggirare la densità difensiva avversaria, staccandosi lateralmente e aprendo spazi per Aubameyang, spesso molto vicino alla prima punta.

Getty images, Fantagazzetta

+

Le transizioni difensive si affidano molto al lavoro di Torreira e, che giochino Mkhitaryan, Ozil o Ramsey esterni nella linea a tre di centrocampo, le difficoltà dell’Arsenal si presentano quando ai cursori esterni è richiesta una fase di copertura che questi elementi non sono sempre in grado di garantire. Il palleggio dell’Arsenal è complesso e veloce, per un meccanismo che, se funziona, è in grado di mettere in diffcoltà qualunque squadra, ma, in molti frangenti, se anche un solo passaggio viene sbagliato, allora il posizionamento della squadra rischia di subire azioni pericolose da parte degli avversari. Non è da escludere che, in vista di una sfida così complicata per entrambe, Emery penserà a qualche variante più prudente nel suo assetto tattico.