Il viaggio di #LaClasseNonÈAcqua giunge al 1996 con una formazione, schierata con un 4-3-3 piena di giocatori che dominano già oggi il panorama internazionale e che sono destinati a prendersi il proscenio nel prossimo lustro calcistico. Una formazione senza azzurri e senza Serie A a dimostrazione di come ci sia stato un vuoto generazionale in questa formazione che vede tanti rappresentanti della Premier League, ma la cui stella è un giocatore del Real Madrid.

André Onana, 2/4/1996

Iniziamo questa formazione, schierata con il 433, con il portiere dell'Ajax. Talento nato in Camerun e che si sta prendendo sempre più scena sui palcoscenici europei grazie ai lancieri. Nel giro di due stagioni il suo valore è aumentato esponenzialmente e pare essere uno dei portieri degli anni '90 su cui a breve potranno concentrarsi gli sguardi delle big europee nel prossimo futuro. Il suo background è di assoluto valore dato che ha fatto tutta la trafila delle giovanili nel Barcellona, portato dalla Eto'o Academy, ma adesso sta a lui dimostrare il suo valore e potrà farlo già nel corso dei prossimi ottavi di Champions League.

Benjamin Pavard, 28/3/1996

Terzino destro campione del Mondo con la Francia, il suo gol nella competizione contro l'Argentina rimane un gioiello purissimo, ha già annunciato il suo passaggio al Bayern al termine di questa stagione dove potrà mettere in mostra il suo potenziale a pieno. Può giocare in quasi tutti i ruoli della difesa grazie ai suoi buoni piedi e sta effettuando passi da gigante nella propria crescita. C'è da scommettere che diventerà uno dei cardini della Francia del prossimo quadriennio mondiale vista la fiducia che acquisirà dal passaggio al Bayern Monaco.

Davinson Sánchez Mina, 12/6/1996

Centrale fisico del Tottenham è un nuovo esponente della sempre fiorente scuola colombiana che si è potuto mettere affinare all'Ajax, in cui è stato compagno di Onana. I limiti sono ancora evidenti, specialmente nella difesa a campo aperto, ma la sua fisicità e la sua etica del lavoro lo porteranno sicuramente lontano e poter lavorare con Pochettino è sicuramente un buon punto di partenza per la carriera del colombiano che comunque vanta già una Libertadores nel 2016 con l'Atletico Nacional, un buon punto di partenza, non c'è che dire.

Andreas Bødtker Christensen, 10/4/1996

Danese, forte tecnicamente con un fisico imponente che lo rende uno dei prospetti più interessanti del Vecchio Continente e già uno dei pilastri sia della Danimarca, nell'attesa che il Chelsea punti definitivamente su di lui. In molti hanno già mostrato apprezzamento per le sue qualità e questo lo rende sicuramente meritevole di essere inserito in questa promettentissima top XI. E c'è da scommettersi che Sarri già nel corso di questo anno lo preferirà a uno fra Rudiger e David Luiz.

Lucas François Bernard Hernández, 14/2/1996

Fratello di Theo, classe 1997, Lucas è uno dei giocatori più interessanti dell'Atletico Madrid e un altro grande talento del calcio francese - il che spiega la nuova esplosione del calcio transalpino a livello mondiale -. All'Atletico è fondamentalmente un titolare sia che si tratti di giocare da difensore centrale che da terzino sinistro e questo è sicuramente un plus per un giocatore simile che è il prototipo del giocatore moderno: atletico e affidabile dal punto di vista tecnico.

Bamidele Jermaine Alli, 11/4/1996

Meglio noto come Delle, il giocatore del Tottenham è uno dei talenti più acclamati e acclarati del calcio inglese. Un centrocampista moderno con delle spiccate doti tecniche e che sicuramente sarà uno dei pezzi pregiati delle prossime sessioni di calciomercato, perché un giocatore simile è indubbiamente affascinante e potenzialmente decisivo per le sorti delle proprie squadre. Già attualmente i siti specializzati lo valutano attorno ai 100 milioni di euro e c'è da credere che sarà destinata solamente a salire.

Lucas Sebastian Torreira Di Pascua, 11/2/1996

I tifosi dei Gunners stanno iniziando a innamorarsi dell'uruguaiano, noi italiani non avevamo dubbi del suo talento. Un mediano, che nasce come trequartista affinatosi poi a Pescara, da doti tecniche sopraffine, con una visione di gioco magistrale e con una grinta fuori dal comune che gli consente anche di essere incisivo in fase difensiva. Non un marcantonio, ma sicuramente un giocatore attorno al quale si può ben costruire una mediana solida in un top club. Nel corso di una stagione si è già preso l'Emirates e con il passare degli anni diventerà uno dei perni anche dell'Uruguay in cui sta già scalando posizioni agli occhi di Tabarez. Un predestinato e il processo di crescita non è sicuramente finito.

Arthur Henrique Ramos de Oliveira Melo, 12/8/1996

Il brasiliano si è preso il Barcellona e potrebbe essere uno dei fondamenti del prossimo Brasile che ambirà al riscatto Mondiale. Chi lo ha visto giocare ha sicuramente visto le sue eccellenti doti tecniche con una visione di gioco encomiabile e una capacità di calcio incredibile. Sembrava ancora acerbo per palcoscenici come quello del Camp Nou, ma a poco a poco Arthur è venuto fuori e ora dopo i trofei vinti col Gremio è pronto per vincere anche con il Barcellona, in attesa di divenirne un protagonista assoluto.

Marco Asensio Willemsen, 21/1/1996

Già ora è un pilastro del Real Madrid in questa fase di ricostruzione delle merengues, ma è da scommetterci che diventerà centrale nelle sorti del club spagnolo e della nazionale stessa. Il suo palmares è oggettivamente invidiabile per molti giocatori anche più grandi di lui con già 10 trofei all'attivo in molti dei quali lui ha messo lo zampino. Un talento innato in rampa di lancio che ha fatto vedere solo una piccola parte di quello di cui è in grado. E menomale che è piccola.

Sebastián Driussi, 9/2/1996

È arrivato in Europa da dominatore del Sud America e allo Zenit non è riuscito a mostrarsi in pieno, nonostante i buoni numeri raccolti sinora. Su di lui c'è l'aurea dell'incompiuto che aleggia, ma ancora ha sicuramente tempo per risvegliare negli osservatori europei la voglia di investire su di lui che è sicuramente uno degli attaccanti più interessanti del panorama argentino. Anche perché non si vincono due trofei internazionali consecutivi con la maglia del River da parte integrante della rosa all'età di 18 anni se non si ha un talento oggettivamente innato per questo sport.

Leroy Sané, 11/1/1996

Come chiudere in bellezza questa formazione. Talento clamoroso, doti tecniche sopraffine affinate dall'estro manageriale di Guardiola. Figlio della nouvelle vague tedesca è sicuramente uno dei prossimi candidati, insieme ad Asensio, a prendersi da protagonista il proscenio europeo viste le immense qualità che già sta mettendo in luce in questa stagione in cui ha siglato 10 gol e 12 assist in 28 partite. Un giocatore simile è semplicemente una gioia per gli occhi e non poteva non figurare in questa formazione strapiena di talenti.