Già all’apertura del nuovo anno L’Europa che conta sembra aver chiuso i discorsi interni ai rispettivi campionati principali. Fa eccezione soltanto la serie A. Si preannunciano annate da record. Comunque andrà a finire anche dove, nel campionato italiano, sembra che il verdetto sul titolo tarderà la sua rivelazione.

In Premier League il Manchester City, dopo 21 turni, con i suoi 59 punti ha un vantaggio di 12 lunghezze sulla seconda in classifica. Lo United a 47 (ma con una gara in più). Il Chelsea (con una partita in meno), potenzialmente secondo, può fare soltanto finta di inseguire, vestendo gli abiti formali in una classifica in cui gli uomini di Pep Guardiola hanno scavato un divario che al momento potrebbe valere 5 partite di differenza. In pratica il City ha più di un mese di vantaggio. Quanto basta per gestire gli impegni di Champions League che verranno. 19 vittorie, 2 pareggi e nessuna sconfitta. 61 goal fatti e appena 12 subiti. Un esercizio di sfarzo. Dietro Chelsea, Manchester United e Liverpool comprimono un gruppetto di rivali relegate ai margini dell’umanizzazione. 

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In Spagna, dove l’Atletico Madrid negli ultimi anni si è frapposto fra la storica rivalità tra Real e Barcellona, i blaugrana di Messi hanno liquidato le merengues a destinazione stabilendo un vantaggio sui madrileni campioni di tutto di 14 punti, anche se con una gara in più. Dopo 17 giornate l’Atletico è riuscito a guadagnare posizioni dopo un avvio stentato, piazzandosi, al momento, al secondo posto e a 9 punti dal Barça. Distanza di sicurezza che per Suarez e compagni rappresenta una notevole garanzia. La Liga quest’anno sembra essere un monologo senza sorprese.

In Francia, come prevedibile, il Paris Saint Germain pratica frequenti "allenamenti" anche durante le gare di campionato. La macchina da goal (58) di Cavani e Neymar dice 50 punti dopo 19 giornate. 9 punti di vantaggio sopra Monaco e Lione. Il resto è una gettoniera di punti per una squadra che anche quest’anno ha investito per fare della Ligue 1 una formalità e della Champions League l’obiettivo principale. Resta che anche il campionato francese ha già detto come andrà a finire.

Quattro campionati importanti che, salvo clamorosi capovolgimenti di fronte, possono essere già considerati chiusi. La parte meno spettacolare ed emozionante dell’Europa del calcio.

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A differenza di altri anni, nei quali la Juventus ha più volte avvisato la serie A che si sarebbe potuto correre soltanto per il secondo posto, quest’anno il campionato italiano sta stabilendo equilibri diversi. Fino alla fine del girone d’andata la classifica ha detto di candidature diverse al titolo finale. Oltre ai campioni in carica, Napoli, Inter, Roma e Lazio. Nelle ultime giornate, invece, una scrematura improvvisa ha ridotto, almeno stando alla classifica attuale, la corsa al primo posto a un discorso tra bianconeri e Napoli.

I partenopei, in linea con un rendimento iniziato già in gennaio 2017, hanno chiuso il girone d’andata col titolo d’inverno e con 48 punti, un punto sopra la Juventus, 7 sull’Inter e 9 sulla Roma (che ha una partita da recuperare). La Lazio, invece, pare essersi allontanata dalla lotta scudetto coi suoi 11 punti di distanza dalla capolista, sia pur con una gara da recuperare.

Dev’essere il Napoli a rammaricarsi per non avere un vantaggio notevole sulla seconda, nonostante un rendimento assimilabile alle altre grandi d’Europa che stanno dominando i loro campionati, o deve preoccuparsi la Juventus, abituata a gestire la classifica in quasi tutti e sei i campionati vinti negli ultimi sei anni? Una domanda alla quale poco può importare la risposta. Sarà il prosieguo a dire di più intorno all’unico campionato, se si considerano quelli più importanti, che per adesso conserva il gusto dell’incertezza. Il campionato portoghese, quello della nazionale campione d’Europa, vanta attualmente una lotta a tre. Porto, Sporting Lisbona e Benfica, le tre “classiche” del calcio portoghese, sono in tre punti. Anche da quelle parti si attende lo scatto decisivo.

Le ragioni dei divari tra le prime e le seconde dei quattro campionati sopra citati e dell’unica differenza, rappresentata dalla serie A, non può essere ricercata soltanto in aspetti di natura finanziaria. Questo potrebbe valere in Francia e in Germania, ma in Inghilterra e in Spagna, dove più squadre dispongono di fatturati notevoli. In Italia, però, questo aspetto subisce qualche anomalia, visto che il Napoli, che ha risorse inferiori a quelle della Juve, ha colmato questo gap attraverso l’oculatezza di gestione e la guida tecnica. Un po’ come accaduto per squadre come Borussia, in passato, e Atletico Madrid (o come la sorpresa Leicester in Inghilterra), anche se quest’ultime possiedono comunque strumenti economici rilevanti.

Per adesso, tuttavia, per il campo di gioco resta che alcune delle grandi favorite per la vittoria in Champions potrebbero godere del vantaggio di gestire forze ed energie all’interno dei loro campionati, quando la primavera riscalderà clima ed emozioni. Per il resto, invece, il tempo dirà se ci sarà equilibrio fino alle ultime giornate.