Una vera e propria stangata si è abbattuta sul'attaccante Emanuele Calaiò (36) del Parma, che è stato squalificato dai campi di calcio per ben 2 anni.

Il cannoniere degli emiliani dopo la trionfale doppia cavalcata con il club gialloblu dalla Lega Pro alla serie A, vede quindi infrangersi la gioia per la promozione, in seguito all'emissione di questa sentenza.

La stagione 2017/2018 lo aveva visto ancora una volta protagonista a gonfiare le reti come ha fatto per tanti anni, lui che è stato ribattezzato "l'arciere", per quella maniera di esultare dopo un goal, inginocchiandosi e poi scoccando una freccia dall'arco.

Il suo legame più importante in carriera è stato sicuramente quello con la piazza di Napoli, dove Calaiò arrivò nel gennaio del 2005 ad appena 23 anni, durante la fase invernale del calciomercato.

Il rapporto Napoli-Calaiò fu qualcosa di davvero speciale: intenso, passionale e totalmente reciproco.

Emanuele Calaiò è stato uno dei primi grandi investimenti del patron De Laurentiis: il centravanti come detto aveva 23 anni appena compiuti ed aveva segnato la bellezza di 29 goal con la maglia del Pescara, in un campionato e mezzo di Serie B in riva all'Adriatico.

Tutti gli ingredienti presenti per una carriera importante che stava prendendo la giusta piega, dopo le buone premesse che si erano viste nelle giovanili del Torino.

La chiamata da Napoli significava lasciare la serie B a Pescara, ma allo stesso tempo alzare comunque il target, trasferendosi in una squadra ambiziosa e dalla storia calcistica gloriosa.

Con i partenopei dopo aver perso la finale play-off contro l'Avellino, si rifarà l'anno seguente in cui conquisterà la promozione in serie B e successivamente quella in massima serie.

La prima stagione in Serie A, la terza in assoluto al Napoli, consiglia però una separazione consensuale.

Le ambizioni del Napoli, che approderà subito all’Intertoto, non coinvolgono Calaiò perché pretendono un attaccante di livello internazionale.

Non fu colpa di nessuno, è solo che il Napoli si aspettava di più da questo calciatore, un di più che poteva essere e non è stato, semplicemente perché la dimensione di Calaiò non è quella del grande club di Serie A che punta ai primi quattro posti.

Siena fu la dimensione perfetta: l'attaccante siciliano ci resterà cinque stagioni e mezzo, quattro e mezza di Serie A, e mette a segno 50 goal tra campionato e Coppa Italia.

È l’assoluto protagonista della promozione di mister Antonio Conte, stagione 2010/2011, ha un suo mondo, Calaiò: la Serie B e la serie A di una certa lega.

Lo confermano anche le ultime stagioni: dopo il secondo Napoli, segna al San Paolo con il Genoa grazie a un meraviglioso calcio di punizione dalla distanza, dopo la Liguria, assaggia la sua Sicilia (a Catania) e poi torna indietro a La Spezia: 11 gol tra Serie B e Coppa Italia; infine il suo intenso capitolo con la maglia del Parma, dove ha tagliato il traguardo dei 100 goal in serie B, con dedica al compianto Astori.