Quando al mare o in montagna, in estate, tra lavoro e ferie, tra fidanzate e amici, tra un'uscita serale e un programma in TV, pensiamo, quelle 100 volte al giorno, al fantacalcio (non mentite, sappiamo che lo fate), costruiamo sempre in testa la formazione ideale, quella rosa in grado di sbaragliare la concorrenza. E, siamo altrettanto sinceri, molto spesso ci facciamo tentare dai giocatori nel pieno della forma e della maturità fisica. Non c'è una legge scritta, ma si dice che un calciatore raggiunga il suo top intorno ai 25-28 anni. Tutto vero, ma con l'età c'è l'esperienza, la saggezza, e quindi, in maniera sempre più crescente, i bomber di casa nostra si sono specializzati anche a 33 anni suonati e oltre. Perché il migliore esponente della categoria, Antonio Di Natale, ha spiegato chiaramente: "il pallone in una partita lo tocchi al netto per 6 minuti, e se corri bene quei 6 minuti, con le giuste giocate, puoi fare la differenza". Parole sacrosante. Di lui ne parleremo nel corso di questo viaggio, ma partiamo dall'ultimo arrivato in questo "club": Fabio Quagliarella, 15 gol in poco più di metà stagione. Record personali stracciati, proprio a 35 anni. Per la felicità di chi ad agosto lo ha scelto, o a settembre lo ha preso con uno scambio (ogni riferimento all'autore dell'articolo è puramente voluto, ndr). La bandierina sul 15 Fabio l'ha piazzata, e non sembra avere intenzione di fermarsi. Allora, iniziamo il nostro gioco: saliamo a ritroso gli anni, mettiamo i paletti (almeno 33 anni e 15 gol) e divertiamoci a ricordare chi ci ha portato tantissimi bonus, a dispetto dell'età avanzata.

Restiamo in Campania come terra d'origine (magari sarà lì il segreto, chi lo sa?), perché basta fare un passo indietro (stagione 2016/2017) per trovare un esempio: Marco Borriello. Con la maglia del Cagliari mise a referto 16 gol a quasi 35 anni, dopo un'estate, diciamo così, movimentata. E oggi sembra passata una vita, con la fatica che fa alla Spal. Insulti gratuiti (e beceri) sui social di chi ha la memoria corta e non ricorda le sue tante gemme dispensate solo qualche tempo fa.

Un altro stagionato, BigMac Maccarone, ci ha provato nella stagione 15/16, ma si è fermato a 13, non riuscendo a fare come un indimenticabile: Luca Toni, che a Verona nell'anno 14/15 si è messo in testa la corona del miglior bomber della serie A, insieme a un giovane Mauro Icardi, con 22 reti all'attivo (alcune di pregevole fattura, e se avete problemi di memoria vi consigliamo il video a seguire). 22 gol a 38 anni rappresentano un'equazione difficile, che ha fatto le fortune di tantissimi fantallenatori, bravi sì, ma non tantissimo, perché Luca, l'anno precedente, a "sole" 37 primavere, sempre con la maglia dell'Hellas, ne aveva piazzati 20 alle spalle dei malcapitati portieri avversari.

Era la stagione 2013/2014, anno in cui finisce l'era d'oro di Antonio Di Natale (eccolo qua, ve lo avevamo promesso), per distacco il "re" di questa categoria. A 37 anni (da compiere, essendo di ottobre,ma permetteteci la licenza) il numero 10 dell'Udinese chiuse la stagione a 19 sigilli. E per lui fu poker di rispedizioni al mittente della frase tipica di inizio anno "dai vuoi che quest'anno faccia ancora tanti gol?". Risposta: "sì, assolutamente". Vero, perché Totò valanghe di gol le ha fatte anche nella stagione 12/13, con 23 reti realizzate (in quell'anno il 35enne Miroslav Klose ne segnava 15 con la maglia della Lazio). Nel 2011/2012 le reti furono ancora 23 (uno in più ne fece Milito con l'Inter a 33 anni). Ed eccolo ancora Totò, nella classifica marcatori della stagione 2010/2011, in vetta, con ben 28 reti realizzate a 34 anni da compiere. Decisamente niente male per uno dei giocatori che ha segnato in maniera indelebile il fantacalcio con i suoi numerosi bonus nell'ultimo decennio.

In quella stagione, la 10/11, altri due "vecchietti del gol" (scherzosamente, s'intende) avevano iscritto il loro nome in questa speciale graduatoria. E sono Marco Di Vaio, che con la maglia del Bologna realizzò ben 19 reti a 35 anni. L'altro è nientemeno che Francesco Totti. "Solo" 15 gol a 35 anni da compiere. L'anno prima erano stati 14, ma lui a quell'età preferiva maggiormente l'assist dopo aver stracciato tutti i record di gol della Roma e, quasi, della storia della serie A (non fosse stato per Piola).

Un altro grande numero 10, anche lui tra i più grandi, è riuscito a vincere il titolo di capocannoniere in serie A dopo i 33 anni (34 per l'esattezza), ed è Alessandro Del Piero. 21 reti con la maglia della Juventus nonostante una partenza non proprio da titolare fisso. Ma la qualità, abbiamo visto, non ha età. Era il 2007/2008, e un anno prima (a 33 anni), uno dei bomber più amati di sempre, Christian Riganò, ci aveva provato con 19 reti messe a segno con la maglia del Messina.

Ritornando ancora indietro nel tempo da quel 2006/2007 fino a inizio anni '90, trovare bomber stagionati è assolutamente arduo, se non impossibile. Meno gol segnati, meno squadre nel campionato e gol distribuiti diversamente. Ci sono dei tentativi "doriani" a metà decennio con Roberto Mancini e Ruud Gullit, ma non degni di nota. Chi ha fatto sognare invece i fantallenatori meno giovani, nei primissimi anni del 2000 ha il riccio ribelle, la barba e uno stile di vita non certo da atleta perfetto. Parliamo ovviamente di Dario Hubner, emblema di un calcio diverso. Tra sigarette, birra, grappa, non ha mai fatto mancare manciate di gol. Anche a 34 anni, e a 35, sempre con la maglia del Piacenza. 17 gol nella stagione 2000/2001, quando un certo Batistuta regalava lo scudetto alla Roma, addirittura 24 nel 2001/2002, con titolo annesso (quarto "coronato stagionato" dopo Del Piero, Di Natale e Toni, che poi sarebbe il primo, seguendo una logica consecutio temporum, ndr) come miglior bomber del campionato, al pari di un certo David Trezeguet, e sopra anche a Christian Vieri.

Numeri da record. Nomi indimenticabili, che nel silenzio hanno deciso tanti campionati, e altrettante leghe di fantacalcio. Anche con la carta d'identità, per così dire, ingiallita. E vi serva da monito: la prossima volta che penserete alla rosa da comporre all'asta, non scartate a priori gli ultratrentenni, perché a fine campionato vi potreste trovare a pentirvi di non aver messo quel credito in più per Fabio Quagliarella.