Alzi la mano chi ha deciso di puntare su Antonin Barak ad inizio stagione. Se la vostra mano è alzata, beh...Allora complimenti. Se invece, come la quasi totalità dei fantallenatori italiani, non sapevate nemmeno chi fosse, sappiate che è del tutto normale. Del resto, chi poteva immaginare che dopo gente del calibro di Verdi e Perisic, sarebbe stato lui, al termine del girone d'andata, il terzo centrocampista del campionato in termini di fantamedia? E che rendesse molto più dei vari Hamsik, Nainggolan e Perotti?

I numeri, come sempre, parlano chiaro: con una media voto del 6.38 ed una fantamedia pari a 7.53, Barak è a tutti gli effetti uno dei top di reparto. Media stratosferica dovuta principalmente ai sei gol ed ai due assist messi a referto nelle 17 occasioni in cui è sceso in campo (15 dal primo minuto): solo Perisic è riuscito a fare di meglio in quanto a realizzazioni. 

Il gol contro il Sassuolo racconta già chi sia Barak: corsa a perdifiato nello spazio, stop di suola e palla quasi nel sette.

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La prima cosa che balza agli occhi, osservando questi dati, non può che essere la sorprendente capacità realizzativa di questo ragazzo classe 1994, prelevato dai sempre attenti scout della società friulana direttamente dallo Slavia Praga, in Repubblica Ceca, paese d'origine del talentuoso centrocampista. La concorrenza nel ruolo, a inizio stagione, sembrava pesante, con Fofana e Jankto che godevano dei galloni della titolarità. Barak ci ha messo però poco a scavalcare l'ivoriano nelle gerarchie, prendendosi in pianta stabile il ruolo di mezz'ala destra titolare. 

Il repertorio di Barak è piuttosto variegato: facilità di corsa, ottimi tempi di inserimento, ricerca ossessiva dello spazio per liberare il suo gran sinistro, buona protezione del pallone e discreto senso della posizione sono senz'altro un ottimo biglietto da visita per un 23enne alla sua prima stagione da protagonista. Praticamente tutti i gol di Barak sono arrivati dopo un inserimento in area partendo dalle retrovie, e, anche se fino a questo momento il giovane ceco non è riuscito a rendersi pericoloso attraverso i colpi di testa, vista la stazza (1 metro e novanta!) e la naturalezza con cui riesce ad arrivare in area nello stesso istante in cui ci arriva il pallone, presumibilmente presto vedremo anche qualche bella incornata in fondo al sacco. Da questo punto di vista, Barak è forse il primo giocatore, pur con le dovute e doverose differenze, a ricordare Marek Hamsik e Radja Nainggolan

Inserimento alle spalle di Gagliardini e Brozovic + Perisic in ritardo nella chiusura = gol della sicurezza a San Siro.

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Barak, ovviamente, non è ancora un giocatore perfetto: se confrontato con i migliori centrocampisti del campionato, pecca ancora abbastanza in termine di precisione dei passaggi (80% per quelli corti, 58.8% per quelli lunghi) rispetto ai vari Hamsik (90% precisione passaggi corti, 67.6% precisione passaggi lunghi) e Nainggolan (85% corti, 79% lunghi) e non è raro vederlo cincischiare col pallone nelle fasi calde della partita. Anche le sue letture difensive devono necessariamente migliorare se vuole aspirare ad un top club. 

Tornando agli aspetti positivi del suo gioco, un altro dato sorprendente è quello relativo alla sua percentuale di realizzazione (fonte dati Opta per tutti i dati statistici): un rotondo 25% che è largamente la percentuale di finalizzazione più elevata fra i centrocampisti che hanno messo a segno almeno 3 gol. Basti pensare che Hamsik è fermo al 10%, Perisic al 13%, Suso al 12% e l'unico che gli si avvicina leggermente è Verdi con il suo 18%. Insomma, Barak in area di rigore è un vero e proprio killer.

Una delle giocate preferite di Barak: sportellate con gli avversari per trovare il giusto spazio e frustata mancina di accompagnamento.

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Barak, come ogni buon mancino che si rispetti, è completamente sordo dal piede destro, motivo per il quale il suo gioco tende ad essere troppo prevedibile in alcune situazioni. La sua fisicità ed una buona tecnica di base lo aiutano però a sopperire a tale lacune nella maggior parte delle circostanze, anche se urge migliorare in questo fondamentale. Il suo apporto alla fase difensiva è buono, anche se vince ancora un numero troppo ridotto di duelli aerei (poco più del 50%) in rapporto alla sua stazza. 

Altro pezzo forte della casa: sgroppata in campo aperto ed assist per Lasagna.

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Difficile che nelle aste di riparazione il suo nome possa passare inosservato, quindi siate pronti a lottare per averlo nelle vostre squadre. Lui, dal suo canto, ha ancora in serbo parecchie sorprese, e la sensazione è che continuerà a fare benissimo anche nel girone di ritorno, vista la crescente fiducia dell'ambiente nei suoi confronti e la confidenza che ha ormai preso con le porte avversarie.