Torino in crisi, paga anche il centrocampista Simone Verdi. Dopo la disfatta di ieri a Lecce, il Torino potrebbe presto decidere di esonerare Walter Mazzarri ed affidarsi ad un nuovo allenatore. In pole per la panchina granata ci sarebbe Moreno Longo. Il tecnico ex Frosinone, che conosce benissimo l’ambiente essendo cresciuto nelle giovanili e avendo allenato per 7 anni nella “cantera” granata, potrebbe anche decidere di rivedere le gerarchie in mezzo al campo.

Difficile, però, che dal nuovo corso sia escluso Verdi. Il centrocampista, infatti, può occupare praticamente tutti i ruoli in attacco avendo giocato in carriera in diverse posizioni. Inoltre, il classe 1992 rappresenta un investimento piuttosto oneroso da parte del presidente Urbano Cairo che aspetta ancora una concreta valorizzazione. 

Ma cosa succede a Verdi quest’anno? Se lo sono chiesti in tanti che hanno investito su di lui al Fantacalcio.

Per capire la stagione negativa del calciatore, abbiamo provato a ripercorrere la carriera analizzando le posizioni occupate in campo occupate negli anni dal centrocampista ed i suoi numeri.

Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Milan, è con la maglia del Torino che il calciatore si è imposto in massima serie dopo l’acquisto nel 2011.

Dopo un lungo girovagare tra Juve Stabia, Empoli, Carpi, lo stesso Milan ed Eibar in Spagna, la carriera del calciatore è esplosa a Bologna. Con la maglia degli emiliani, infatti, Simone Verdi ha fatto benissimo in Serie A, consacrandosi e attirando su di se le attenzioni del Napoli che lo ha acquistato per 25 milioni di euro su richiesta di Sarri (poi andato via prima del suo arrivo). A Bologna Verdi fu capace di mettere dentro 10 reti e fornire altrettanti assist in un’unica stagione.

Con la maglia azzurra, tuttavia, Verdi non ha dato il meglio di se complice anche una serie di infortuni. Per questa ragione la società in estate ha deciso di accettare le avance del Torino che, con Mazzarri in panchina, ha deciso di riportarlo all’ombra della Mole per affiancarlo ad Andrea Belotti. Per il Torino il suo è stato l’acquisto più costoso della storia del club.

Tuttavia il rendimento in granata del centrocampista non è stato di primo livello, probabilmente anche per la posizione ricoperta in campo. Zero reti segnate e tanti 5 in pagella: una vera sciagura per i fantallenatori che hanno puntato su di lui.

Torino e Fantacalcio: ecco perchè Verdi fa fatica

Per analizzare il suo momento, abbiamo messo a confronto grazie ai dati forniti da Whoscored.com le posizioni medie in campo ed i tocchi del calciatore con le maglie di Bologna, Napoli e Torino.

Torino-Atalanta: heatmap di Simone Verdi

Partiamo dalla penultima gara disputata da Simone Verdi contro l’Atalanta (troppo pochi i 20 minuti disputati a Lecce per un’analisi accurata). Contro la Dea il centrocampista granata ha toccato 36 volte il pallone. Non molte volte ma il problema alla base non è solo questo. Come traspare dal grafico, il sacrificio chiesto al fantasista classe 92' è stato importante visto che con la linea difensiva schiacciata di Mazzarri, spesso e volentieri Verdi è stato costretto ad abbassarsi per dare una mano ai compagni e cominciare l'azione da molto lontano.

Torino-Napoli: heatmap di Simone Verdi

Per fare un confronto abbiamo utilizzato la sua miglior partita con la maglia del Napoli, ovvero la gara Torino-Napoli vinta dagli azzurri per 3-1. In quell'occasione Verdi fu schierato da esterno di sinistra di un centrocampo a 4 ma con compiti prettamente offensivi. Minima impostazione dal basso sulla corsia di sinistra e finalizzazione nella zona di trequarti. Addirittura soli 27 tocchi, meno della gara contro l'Atalanta.  Furono queste le chiavi di volta che permisero alla squadra di Ancelotti di ritrovarsi subito in vantaggio a Torino. Meno sacrificio, nonostante il ruolo da esterno a tutta fascia, e maggior peso offensivo. Allo stadio Olimpico Verdi segnò il suo primo gol in azzurro.

Bologna-Verona: heatmap di Simone Verdi

Il dato sulla scarsa propensione al sacrificio e la maggior lucidità in zona offensiva è invece ancora più evidente se si guarda la heatmap della gara Bologna-Verona della stagione 2017-18. In questo caso Simone Verdi toccò 71 volte il pallone. Il doppio della gara contro la Dea ma quasi tutti sulla trequarti offensiva e sul centro-destra. Meno sacrificio, maggior lucidità in zona rete e una stagione da incorniciare. 

Chi vorrà esaltare le qualità del centrocampista dovrà prima di tutto tener conto di questo dato per far felici chi ha investito al Fantacalcio su Simone Verdi. Ora toccherà a Moreno Longo tener conto di questi numeri che, vista la presenza in campo di un altro centrocampista dall'attitudine offensiva come Berenguer, potrebbero suggerire l'inizio di un ballottaggio per non mettere ancora in difficoltà l'ex Milan che, evidentemente, ha bisogno di più ossigeno per mettere in mostra la sua potenza di fuoco in attacco. 

Simone Verdi: recupero basso e contropiede, non ci siamo

Con l'impostazione data alla squadra da Walter Mazzarri, vista la propensione del tecnico a recuperare il pallone in basso, l'azione offensiva di calciatori dalle caratteristiche fisiche e tecniche di Simone Verdi inevitabilmente rischia di perdere di efficacia. Maggiormente esaltate, invece, saranno sempre le doti di calciatori in grado di far male e non perdere di lucidità a "campo aperto" come ad esempio Berenguer (o Lavezzi).

Con squadre come il Napoli di Ancelotti (o Sarri), o il Bologna di Donadoni, in grado di recuperare il pallone sulla linea di trequarti, le qualità tecniche di Simone Verdi, invece, tendono a venir fuori con maggior efficacia. 

Toccherà a Moreno Longo, molto probabilmente, cercare di esaltare le doti del fantasista pagato a caro prezzo da Cairo, e mettere in condizioni Simone Verdi di calciare a rete con maggior continuità.